Storia e Folklore Calabrese

di Domenico Caruso


Folklore calabrese

'A mugghjeri

Amatevi reciprocamente, ma non fate dell'amore una catena, esortava G. Kahlil Gibran nei riguardi del matrimonio. Ed ancora: Riempia ognuno la coppa dell'altro, ma non bevete dalla stessa. Scambiatevi il vostro pane, ma non mangiate la stessa pagnotta. Cantate, danzate e siate insieme felici, ma che ognuno di voi resti solo, così come sole sono le corde del liuto, benché vibrino della stessa armonia. (Da Il Profeta).

Il ragionamento in generale non fa una grinza, ma la donna calabrese rappresenta per noi la vera protagonista della famiglia.
Il processo di cambiamento verificatosi negli ultimi anni, infatti, non ha intaccato la nostra società, che possiamo definire matriarcale per il ruolo centrale della figura femminile. Grazie a questa stabilità, ancora la famiglia in Calabria costituisce un presidio contro tutte le degenerazioni dell'odierno tessuto sociale.
Ciò non ostante, come risulta dall'antico canto popolare che segue, da noi raccolto a S. Martino e quindi rielaborato, la moglie ('a mugghjeri) non sempre godeva di buona fama per i nostri antenati:


(Da: Domenico Caruso, S. Martino: un paese e un Santo & Il miglior folk calabrese - Centro Studi "S. Martino" - S. Martino (R.C.), Novembre 2000).

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